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Nella splendida cornice naturale dei monti dell’Alta Valle dell’ Aterno – austeri, selvaggi, incontaminati – Cabbia di Monterale ha ricordato lo scorso sabato 30 giugno e domenica 1 luglio, con affetto e commozione, un suo figlio Matteo Blasi- maestro di semplicità, d’amore, di vita; musicista, giornalista, promessa dell’umanità – scomparso a soli 31 a causa del male del secolo. Queste incantevoli montagne – avvolte nel loro religioso silenzio, che all’orizzonte sembrano confondersi con il cielo dando la sensazione dell’infinito – hanno fatta la nostra storia e quella del Paese poiché qui fin dai tempi antichi i nostri antenati, con la schiena curva dai sacrifici e dalla stanchezza,coltivavano fino all’ultimo lembo delle pietrose terre e vi pascolavano gli animali unico sostentamento per tante famiglie. Io, dall’alto dei miei 55 anni, ben ricordo mia madre che ci prendeva per mano e saliva fino al “Monte” a zappare quelle poche terre che possedevamo. Ed il canto delle donne in primavera che, come le famose mondine intente al lavoro nelle risaie, capavano il grano riempiva d’armonia tutta la vallata. Come un segno del destino per far tornare a vivere queste meravigliose zone montane, sebbene per soli due giorni nell’ultimo w.e. a cavallo tra giugno e luglio, grazie al convinto e ferreo impegno di Francesco Montorselli – Cico per gli amici – e di tante associazioni del territorio che hanno creduto in tale evento è stato realizzato il” Festival delle Armonie” in ricordo di Matteo Blasi – un fine settimana all’insegna della musica del contatto con la natura in un contesto di pace interiore e relax. Al mattino c ‘erano momenti di meditazione preghiere buddiste e cristiane, appuntamenti di yoga e rebirthing e nel pomeriggio altri eventi del tutto originali nelle varie particolarità. Una meravigliosa iniziativa in ricordo del musicista, il ragazzo sincero, il giovinetto corretto ed educato il cui sorriso ed i biondi suoi capelli riflettevano il sole. Purtroppo nella vita ognuno ha il proprio destino ed il suo è stato quanto di più ingiusto,terribile ed assurdo potesse capitare ad un giovane incamminato nel sentiero della musica, della poesia, dell’arte. Amo ricordarlo così e con le parole di saluto che gli rivolsi, al termine di un concerto che con il suo Biorn aveva tenuto a Cabbia in occasione della festa di S. Rocco 2007 quando intervenni dicendo: ” Nel ringraziare questo gruppo musicale della nostra terra auguriamo loro una brillante carriera artistica”. Ma veniamo ai due splendidi giorni che hanno ravvivato il Monte di Cabbia, dopo una mattinata trascorsa tra gli ultimi preparativi le preghiere buddiste, le lodi cristiane e momenti di Rebirthing. Come da programma, alle ore 15.00, il primo gruppo ad esibirsi sono stai i Biorn, il complesso musicale di cui Matteo era il fondatore e la voce, con la toccante e struggente canzone “ Luna d’agosto” che aveva scritta nel 2003. Un brivido ha scosso la pelle e tra le dolci note tanti occhi si sono velati di lacrime mentre il concerto proseguiva con altri brani a tutti noti. Altro momento fortemente emotivo si è avuto allorchè sono state lette alcune poesie tratte dal suo libro postumo” Se ti piove in testa cerca il sole” Un chiaro messaggio di vita e di lotta, di fede e di speranza da cui si evince che l’amore e l’arte, nonostante tutto sono possibili in ogni tempo ed in ogni luogo. L’intervento dell’editore del libro di Matteo , Edizioni Ensamble, in ricordo dell’amico che non c’è più ha creato un clima di commozione che si toccava con mano. Poi l’esibizione di un balletto realizzato da ragazzi e ragazze di S. Benedetto del Tronto , Hopera Ballet di Antonella Ascani. A seguire altri ricordi del giovane e le nobili finalità che persevera l’Associazione ” Blaze-Matteo Blasi” nel sostegno morale e materiale alle famiglie di chi ha la sventura di incontrare nella sua strada la terribile malattia. Dopo una cena a base di Farro e squisiti panini con la porchetta consumata nell’armonia di un’allegra compagine amichevole , l’ultimo spettacolo sotto le stelle seguito soprattutto dai giovani. Il giorno successivo, 1 luglio, la mattinata è trascorsa tra discussioni e passeggiate in montagna e dopo pranzo la funzione religiosa celebrata da Padre Quirino Salomone, frate francescano,uomo di fede e di impegno sociale essendo la mente ed il direttore della Mensa dei poveri di Celestino. Più tardi l’Associazione “Nella e Roberta” nata in ricordo delle due donne – nostre conterranee, originarie di Verrico una frazione del Comune di Montereale, uccise in modo barbaro da un loro congiunto – ha ricordato quanto ancora c’è da fare nel nostro Paese in difesa delle donne e, leggendo una delle poesie più belle di Matteo, ha commosso tutta la platea, attenta e silenziosa. Si è proceduto alla consegna di una borsa di studio, ad alcuni allievi dell’Istituto d’Arte dell’Aquila per il loro impegno in favore della cultura, dell’arte poiché esse sono un binomio inscindibile ed insieme collaborano al rafforzamento di quel clima di giustizia che non deve mai venir meno in nessuna società. Successivamente la splendida esibizione del gruppo: “Arte in Movimento” di Carla Carluccio che si è esibita in uno spettacolare balletto in uno spazio non idoneo sotto il tendone a dimostrazione che quando nelle cose ci si crede e si fanno con il cuore non ci sono problemi che possono fermarle. Alle splendide ragazze, fiori all’occhiello della nostra terra, i migliori auguri di un brillante avvenire artistico; un saluto particolare va a Claudia Pompili di Cesaproba nostra cara amica e compaesana, davvero una potenza della natura. Altri spettacoli musicali ed eventi seguiti dalla cena hanno conclusa la due giorni sui nostri monti realizzata per esaudire un desiderio di Matteo che, ancora in vita, che aveva espresso l’idea di fare un concerto in montagna. Tutti si sono impegnati al max e lo straordinario evento, anche in considerazione del fatto che è stata la prima edizione, ma già si sta lavorando alla prossima, è riuscito alla grande in quanto le persone vivono attraverso il ricordo e ricordare Matteo, oltre a quanto rappresentava nel variegato mondo musicale della Capitale e per l’attaccamento al Paese, penso sia la cosa migliore che l’Associazione, i suoi amici e la nostra piccola Comunità di montagna possano e debbano fare per onorarne il ricordo e la memoria. Un grazie di cuore agli organi di stampa che hanno sostenuto l’ inizativa; alle Forze dell’Ordine: Corpo Forestale dello Stato, Carabinieri e Polizia Municipale di Montereale. Ma soprattutto a quanti sono arrivati in montagna e, per non lasciare fuori nessuno, a tutti coloro che, a vario titolo, hanno collaborato alla buona riuscita del festival. Ricordo che il territorio vive, si fa conoscere ed apprezzare anche attraverso simili iniziative che sono già storia. Per favore nessuna polemica: è stato il festival del ricordo, della gioia, della serenità, dell’armonia. Nello stile di Matteo e nell’immacolato silenzio della montagna il cui messaggio di pace e d’amore attraversa mari, monti e valli raggiungendo un punto di coesione e d’ incontro…tra cielo e terra. Arrivederci al prossimo anno.

Nando Giammarini

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